Un’altra startup cinese di auto elettriche è a rischio bancarotta
Avevamo parlato del tracollo finanziario di HiPhi, il produttore cinese noto per il design super futuristico delle sue vetture, il più clamoroso tra i tanti fallimenti delle troppe startup cinesi di auto elettriche. E ora, in Cina si sta parlando di un’altra, ennesima azienda che è in difficoltà finanziaria: Yuanhang, un marchio del gruppo Dayun.
I rapporti emersi il 30 ottobre indicano che la società sta affrontando problemi finanziari, licenziamenti e ritardi nei pagamenti degli stipendi. Questa situazione ha sollevato preoccupazioni tra gli osservatori del mercato e gli stessi dipendenti, i quali hanno segnalato una rapida perdita di personale e una crescente incertezza lavorativa.
I problemi di Yuanhang
Yuanhang è poco noto, visto che non è tra i cinesi che hanno provato a vendere in Europa. Nato nel 2022, una gamma composta principalmente dalle berline Y6 e Y7, e dai SUV H8 e H9, ovviamente tutti elettrici. Non è noto perché il design è anonimo, simile a molte altre vetture elettriche cinesi che abbiamo già conosciuto. Era la proposta del gruppo Dayun, nato nel 1987 (e quindi più “antico” di Geely, per intenderci) per entrare nel settore, collaborando con Alibaba, Bosch e Huawei per posizionarsi nel segmento premiu tra i 40.000 e i 70.000 € ma senza successo: nei primi nove mesi del 2024 ha immatricolato appena 5.584 unità. Dayun vende anche auto elettriche, più economiche, con il suo marchio, e hanno molto più successo.
Un dipendente del dipartimento di ricerca e sviluppo di Yuanhang ha rivelato che la sezione del telaio, in particolare, ha visto un esodo significativo di personale, lasciando ormai soltanto una dozzina di lavoratori. Inoltre, alcuni dipendenti hanno riferito che i loro reparti sono stati costretti a prendere una settimana di ferie non retribuite.
Questi segnali di difficoltà interna si accompagnano a problemi di liquidità per Yuanhang, che ha avviato ricerche di finanziamento sia presso il governo locale che attraverso investitori esterni.
Un altro segnale delle difficoltà dell’azienda è il ridimensionamento dei punti vendita. All’inizio dell’anno, Yuanhang contava cinque showroom a Pechino; ora ne restano solo tre, insieme a un centro di assistenza.
In risposta alle voci di crisi, Yuanhang ha dichiaratosta attraversando una “fase di riorganizzazione strategica” e di transizione e che le operazioni torneranno alla normalità una volta completata questa fase. L’azienda ha inoltre sottolineato che, grazie al supporto del Gruppo Dayun, il rischio di bancarotta è contenuto, con dirigenti e personale di livello medio ancora operativi nelle attività quotidiane.