Anche l’automotive cinese ha ora il suo scandalo finanziario
Evergrande Auto, divisione automotive del Gruppo Evergrande, ha annunciato l’arresto di Liu Yongzhou, presidente di Evergrande New Energy Technology Group, direttore del Vehicle Research Institute, presidente del marchio Hengchi, nato nel 2021, e vicepresidente esecutivo della stessa Evegrande. I motivi sono legati a presunte attività illegali.
Lo scandalo è solo l’ultimo disastro che da due anni sta coinvolgendo il gruppo Evergrande, proprietario tra gli altri anche di New Electric Vehicle Sweden (NEVS), ciò che rimane di Saab Auto, e lancia la Cina definitivamente nel vero scacchiere dell’automotive globale. L’arresto di Yongzhuo arriva infatti mentre Tesla non sa come agire nei confronti di Elon Musk e i suoi problemi di droga, a pochi anni dalle vicende finanziarie dell’ex AD di Renault, Carlos Ghosn, tuttora fuggitivo in Libano, e a quasi 10 dal famoso dieselgate di Volkswagen.
Evergrande e l’economia cinese
Da diverso tempo la crisi del gruppo Evergrande è simbolo della crisi immobiliare cinese, che ha segnato una discreta battuta d’arresto all’economia mandarina insieme al Covid. Ma è anche “insolito” ai vertici di un’azienda cinese, dato che di solito sono figure selezionate e spesso membri del Partito stesso.
Liu Yongzhuo era considerato una figura chiave di Evergrande, tanto da essere il numero due dell’azienda, dietro solo al presidente Xu Jiayin, e con un’influenza smisurata che lo ha portato a guidare il Guangzhou Evergrande Football Club ai tempi della sua ascesa nel calcio asiatico, e già in quell’occasione fu oggetto di controversie.
Il suo arresto non fa quindi bene al gigante cinese, che ha già visto la sospensione delle negoziazioni del debito, discrepanze finanziarie e il fallimento degli accordi con gli investitori, e in particolare quello con il Newton Group, fallito a fine dicembre, e che prometteva di portare all’azienda 500 milioni di dollari.
La fine di Hengchi e Saab?
L’arresto del presidente, e i problemi finanziari del gruppo, avranno sicuramente ricadute sulla divisione auto. Hengchi, da non confondere con Hongqi, è un parchio nato nel 2021 fin da subito con enormi problemi. A maggio 2023, l’azienda aveva annunciato la ripresa della produzione della Hengchi 5, ma in ogni caso le vendite sono state scadenti, con meno di 1000 unità l’anno. Lontano dall’ambizione di vendere 1 milione di unità entro il 2025.
Lo stesso vale per NEVS, aka ex Saab Automobili: da oltre 10 anni Evergrande prova un rilancio, ma tutti i tentativi sono andati a vuoto. Nell’autunno 2023, le cose sembravano essersi sbloccate: tuttavia, per quanto la figura di Lui Yongzhou non sembra essere direttamente legata a quella del marchio svedese, difficile che ci sarà un’evoluzione positiva per questa sfortunata azienda.
Soprattutto perché Evergrande sembra essere sempre più in difficoltà, con le possibilità che superi questi ostacoli e riconquisti gli investitori che si fanno sempre più piccole.
Fonte: NBD.com.cn