Onvo L60

Onvo L60: svelati gli interni

Onvo L60 è il primo modello del marchio economico di Nio, con batterie BYD e prezzo pensato per rivaleggiare con la Tesla Model Y

Come abbiamo anticipato, a marzo è nato Onvo, il nuovo marchio di Nio, più economico per l’Europa. Onvo L60 è il suo primo modello. Nio, che prima l’aveva chiamato Alps, l’ha pensato per risollevare vendite sempre più deludenti dell’azienda cinese, e in particolare per competere con la Tesla Model Y. Nio lo ha proprio dichiarato, considerando che durante la presentazione ogni parametro è stato confrontato con il modello americano.

Nio ha finalmente pubblicato le immagini ufficiali del suo SUV fastback compatto, caratterizzato da linee pulite tipicamente Nio, ma con un accenno più sportivo e meno elegante. Onvo è la crasi di On Voyage, a indicare l’indole da viaggiatrice dell’auto per via della buona autonomia e dello swapping battery.

Il nome cinese, Ledao, significa invece “la strada per la felicità“. In Cina le consegne inizieranno a settembre, con un prezzo di 219.900 yuan, circa 25.000 €. In Europa dovrebbe arrivare nel 2025, a prezzi sicuramente più alti.

Di recente, sono comparse le foto ufficiali degli interni, ripresi dalla fabbrica dove la L60 viene prodotta, che rivelano la parentela con Nio, anche se con diverse novità.

Onvo L60: batterie BYD e ottimi consumi

Nio ha confermato che le batterie della Onvo L60 saranno da 60 e 90 kWh. Il pacchetto più piccolo utilizza batterie LFP  prodotte dalla controllata di BYD, FinDreams, mentre i pacchetti più grandi utilizzano celle NCM della CATL.

Onvo L60
Image: Nio

Sebbene compatibili con le stazioni di cambio batteria di terza generazione di Nio, lo spessore del pacchetto è stato ridotto per liberare più spazio all’interno dell’auto.

Onvo L60
Image: Nio

Il modello di debutto è un SUV fastback completamente elettrico, che spicca per i consumi dichiarati di 12,1 kWh/100 km su omologazione cinese CLTC. Le omologazioni WLTP dovrebbero essere leggermente superiori, ma comunque parliamo di un’auto piuttosto efficiente, anche grazie alla piattaforma in carburo di silicio da 900V e al form factor stesso dell’auto.

Onvo L60
Image: Nio

Parlando di autonomia, saranno disponibili tre varianti:

  • Standard con 555 km su ciclo CLTC;
  • Long Range con 730 km su ciclo CLTC;
  • Extra Long Range con oltre 1000 km su ciclo CLTC,

Il prezzo sopra indicato include anche il pacco batteria. Onvo, però, eredita da Nio il sistema Battery-as-a-service, con l’abbonamento della batteria, e che di solito riduce il prezzo dell’auto di circa 5-6.000 €.

Gli interni

Come detto, ora sappiamo anche qualcosa in più degli interni. I quali rivelano per prima cosa che l’ispirazione a Tesla non riguarda solo il form factor della macchina, ma anche il layout dell’abitacolo.

Rispetto a Nio, infatti, niente cluster digitale né analogico, ma tutto è concentrato nel display touch centrale orizzontale, e non verticale come sulle Nio, con risoluzione 3K e dimensioni di 17,3 pollici. Inoltre, rispetto ai modelli Nio si perdono anche i già pochi pulsanti fisici, un vero peccato. Tuttavia, al cluster si sostituisce un head-up display HD da ben 13 pollici, che proietta le info direttamente sul parabrezza.

In ogni caso, gli interni sembrano curati, con buoni materiali per i rivestimenti dei sedili e della plancia, mentre il software mostra la capacità di avere app anche multimediali, per vedere film o riprodurre videogiochi.

Altra curiosa aggiunta, rispetto alle più costose Nio, un display per i passeggeri posteriori. Onvo ha definito l’abitacolo “Urban Oasis”, con illuminazione ambientale interna a 16 milioni di colori e, soprattutto, l’Onvo Sound, il sistema audio da 1000 W con audio surround Dolby Atmos 7.1.4., altra eredità di Nio.

Fonte: Nio

Robin Grant

Robin Grant aka Roberto Mazza è un blogger con la passione della scrittura. La sua carriera ha inizio come recensore automobilistico, dove ha affinato la sua capacità di analizzare veicoli in modo approfondito e appassionato. La sua straordinaria passione per i paesi nordici lo ha spinto a creare il sito www.noglen.eu, dove condivide la storia e la cultura affascinanti di queste regioni.