Auto cinesi in Europa tra dazi, espansione e nuove strategie
I brand cinesi insieme ad alcuni marchi europei che producono auto elettriche in Cina si trovano al centro del dibattito sui dazi imposti dall’Europa.
Nonostante queste misure, che variano tra il 7,8% e il 35,3%, i prezzi delle auto importate, comprese le Bev cinesi con marchi occidentali come le Smart e la Dacia Spring, rimangono invariati. L’obiettivo dichiarato dei dazi è contrastare i sussidi statali cinesi, ritenuti una forma di concorrenza sleale, ma la loro efficacia nel favorire le vetture prodotte in Europa è ancora tutta da vedere.
Il mercato europeo: auto cinesi e modelli alternativi
L’industria automobilistica cinese, forte di costi di produzione bassi e una forte tecnologia sulle batterie, continua a espandersi in Europa. Alcuni marchi come Xpeng e Changan puntano su tecnologie ibride come i range extender, in grado di combinare motori elettrici e termici per raggiungere autonomie fino a 1.400 km.
Modelli come Deepal S07, offerta sia in versione elettrica che con range extender, dimostrano l’abilità dei marchi cinesi nel adattarsi rapidamente alle richieste del mercato europeo.
Anche marchi consolidati come BYD, Leapmotor e Chery si stanno muovendo verso una produzione locale per rafforzare la loro presenza. BYD ha annunciato l’apertura di stabilimenti in Ungheria e Turchia, mentre Leapmotor utilizzerà la fabbrica polacca di Stellantis per produrre la citycar T03.
Allo stesso modo, Chery ha rilevato lo stabilimento Nissan di Barcellona per produrre modelli ICE per i brand Omoda e Jaecoo, ed ha stretto collaborazioni con Dr Automobiles per assemblare auto in Italia.
La strategia di diversificazione dei brand cinesi
Il successo delle case cinesi in Europa si basa anche sulla loro capacità di reagire rapidamente alle esigenze del mercato. Ad esempio, MG, pur mantenendo una gamma prevalentemente ICE, propone modelli elettrici come la ZS EV e la sportiva Cyberster, mentre Maxus, specializzato in veicoli commerciali, offre anche varianti turbodiesel.
Marchi come Zeekr e Dongfeng stanno esplorando l’idea di produrre localmente per ridurre i costi e aumentare la competitività. Zeekr, già presente con il lussuoso SUV elettrico X, qui la nostra prova, e Dongfeng, con DFSK e Voyah, stanno diversificando le loro offerte per coprire una vasta gamma di segmenti di mercato.
Sebbene non abbia ancora pianificato uno sbarco in Europa, tra i protagonisti emergenti del mercato cinese c’è anche Xiaomi, che con la berlina elettrica Su7 e la versione ad alte prestazioni Ultra da 1.500 cavalli punta a competere con Tesla.
La capacità delle case automobilistiche cinesi di integrare un buon design con tecnologie all’avanguardia, e modelli di business agili rappresenta una sfida importnate per i produttori europei. L’espansione con la produzione in Europa e l’introduzione di modelli competitivi la dice lunga su come i brand cinesi stiano puntando definitivamente al panorama automobilistico globale.