Stellantis avvia la produzione della Leapmotor T03 nel suo stabilimento di Tychy, in Polonia con la produzione prevista per settembre.
Lo stabilimento di Tychy, in Polonia, di Stellantis ha avviato la produzione delle prime unità della Leapmotor T03, come confermato da un report degli analisti di Jefferies pubblicato da Reuters. La produzione di massa della piccola auto elettrica (EV) è programmata per settembre, rispettando così la tabella di marcia delineata dal management di Leapmotor durante una call con gli analisti.
Una mossa che stata decisa ben prima della decisione della UE di introdurre i dazi, e che la dice lunga sulla volontà di Tavares di sfruttare il momento positivo dei cinesi. Già a marzo, Reuters aveva infatti riportato che Stellantis aveva scelto il proprio impianto polacco come primo sito produttivo in Europa per i veicoli di Leapmotor, soprattutto per ragioni di riduzione dei costi. La decisione di utilizzare lo stabilimento di Tychy è parte di una strategia più ampia di collaborazione tra le due aziende, culminata nella creazione della joint venture Leapmotor International, guidata da Stellantis con una quota del 51%. Questa joint venture conferisce a Stellantis i diritti esclusivi per costruire, esportare e vendere i prodotti Leapmotor al di fuori della Cina, segnando un primato per un produttore occidentale storico.
La collaborazione, che ha incluso l’acquisizione da parte di Stellantis di una quota del 21% in Leapmotor per un valore di 1,6 miliardi di dollari, prevede anche la produzione di un secondo modello, l’A12 SUV di Leapmotor, nello stesso impianto polacco a partire dal primo trimestre del 2025.
Sul fronte dei costi, la produzione nello stabilimento di Tychy risulta allineata con quella degli impianti Leapmotor in Cina, stimata intorno ai 400-500 euro per veicolo, contro i circa 1.000 euro in Italia, come dichiarato dal management durante la call.
Leapmotor intende inoltre produrre il SUV C10 in Cina, per poi esportarlo in Europa in una fase iniziale, puntando su un posizionamento a prezzi più elevati. Tuttavia, la recente decisione della Commissione Europea di imporre dazi aggiuntivi del 21% sui veicoli elettrici importati dalla Cina, in vigore da luglio, potrebbe cambiare le carte in tavola.