BYD si prepara alla guerra dei prezzi: ribassi in arrivo?
Una lettera trapelata sui social cinesi e confermata da Reuters ha rivelato le intenzioni di BYD di chiedere un taglio del 10% ai suoi fornitori a partire dal prossimo anno. La decisione, confermata dal direttore del branding Li Yunfei su Weibo e riportata da Bloomberg, viene vista come la volontà dell’azienda di intensificare ulteriormente la guerra dei prezzi nel mercato cinese, già estremamente competitivo:
La contrattazione annuale con i fornitori è una pratica comune nel settore automobilistico. Proponiamo obiettivi di riduzione dei prezzi ai fornitori. Non sono requisiti obbligatori. Possiamo negoziare.
Si tratta di un approccio che mette in luce una strategia chiara: mantenere i prezzi competitivi per aumentare la pressione sulla concorrenza ed allo stesso tempo consolidare la propria posizione di leader.
Numeri da record per BYD
Con 3,2 milioni di auto plug-in ed ibride venduti nel 2024, BYD rappresenta oltre un terzo delle vendite totali di automobili elettrificate in Cina. L’azienda ha registrato un mese record a ottobre, con 500.000 unità vendute, e punta a chiudere l’anno con 4 milioni di veicoli immatricolati.
La spinta nelle vendite si riflette anche nei risultati finanziari: nel terzo trimestre, l’utile netto ha raggiunto 11,6 miliardi di yuan (circa 1,5 miliardi di euro), superando le aspettative, mentre i ricavi trimestrali di 26,68 miliardi di euro hanno superato per la prima volta Tesla, che ha registrato “solo” 23,85 miliardi di euro nello stesso periodo.
Per rispondere alla domanda crescente, BYD sta aumentando la produzione di 200.000 unità e ha assunto quasi 200.000 nuovi dipendenti negli ultimi tre mesi. La strategia di BYD include ribassi sui modelli più venduti per conquistare ulteriori quote di mercato e spingere i concorrenti più deboli fuori dal settore.
Espansione globale e pressione sui concorrenti
Oltre il 90% delle vendite di BYD avviene in Cina, ma l’azienda sta spingendo fortemente per espandersi in Europa e altri mercati internazionali, nonostante tariffe più elevate. L’obiettivo è raddoppiare le esportazioni, raggiungendo 450.000 veicoli venduti all’estero entro la fine dell’anno.
L’impatto della guerra dei prezzi di BYD è evidente. Il calo dei prezzi sta spingendo i piccoli produttori al limite, causando bancarotte come nel caso di HiPhi e WM Motor. Per contrastare questa pressione, concorrenti come Volkswagen e Stellantis stanno collaborando con produttori cinesi come Xpeng e Leapmotor per sviluppare nuove auto elettriche competitivi.