Geely aprirà una fabbrica in Europa per aggirare i dazi europei
Se l’UE impone dazi, i cinesi rispondono. E scelgono di produrre in Europa: non che Geely fosse a corto di fabbriche europee, visto che tramite Volvo ne ha in Svezia e in Belgio.
Ma sicuramente non bastano per tutti i suoi marchi: ecco perché il secondo produttore cinese per volumi, subito dietro a BYD, starebbe cercando il paese europeo perfetto per continuare a vendere vetture Zeekr, Polestar e Lynk & Co, prossima al lancio della sua elettrica per l’Europa, evitandosi il fastidioso dazio del 19,9% che le è spettato.
La ricerca di Geely in Europa
Reuters riporta che Geely è al momento di fase di colloquio con la Polonia per la realizzazione di uno stabilimento congiunto, e quindi partecipato dallo Stato polacco.
La Polonia si conferma così un paese sempre più attrattivo per l’industria automobilistica mondiale, avendo da molti anni fabbriche Fiat e quindi oggi Stellantis, fabbriche Volkswagen e avendo spesso attirato l’interesse anche di altri. In ogni caso, da Varsavia fanno sapere che Geely non è il partner ideale, anche se non specifica il perché.
Potrebbe essere una resistenza ad agevolare un produttore europeo o, più semplicemente, l’offerta del colosso di Li Shifu, che possiede numerosi marchi europei tra cui Volvo, Polestar, Lotus, il 50% di Smart, oltre il 20% di Aston Martin e il 10% di Mercedes, non è particolarmente allettante.
Ad ogni modo, Geely non è da sola. Anche BYD, Chery e Dongfeng negli scorsi mesi hanno iniziato a sondare il terreno per produrre in Europa, e quindi evitare di dover rincarare i prezzi delle loro auto. Rispettivamente, l’Ungheria, la Spagna e l’Italia sono i Paesi europei individuati dai tre colossi.
Geely, se rifiutata dalla Polonia, potrebbe anch’essa indirizzarsi in Spagna, altro Paese sempre più attrattivo per la produzione automobilistica, tanto che Renault, Stellantis e Volkswagen hanno lì gran parte della loro produzione.
Una serie di vantaggi
Al di là dei dazi, molti cinesi stavano pensando di produrre in Europa già prima delle nuove tariffe, e questo perché i vantaggi sono innegabili.
Produrre in Europa le auto che in Europa vogliono vendere permette loro di ridurre enormemente i costi delle loro vetture, rendendole ancora più appetibili: niente nuovi dazi, niente dazi standard del 10%, minori costi di trasporto.
Senza contare che produrle in Europa permetterebbe loro di adeguarle fin da subito agli standard di sicurezza europei, ben diversi da quelli cinesi.